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…VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLA BULGARIA… (by Alessia Trafficante)
Da Huvepharma® Porcine Gut Health Seminar for European practitioners - Bulgaria, June 5-6th 2018: Panoramica dell'evento

E’ in questa cornice bizantina che si è tenuto il “Porcine gut health seminar”, un incontro scientifico organizzato dall’azienda farmaceutica HUVEPHARMA® incentrato sulle principali malattie enteriche del maiale.

Il seminario si è svolto in due giornate: nella prima il dott. M. Christiansen ha illustrato gli aspetti economici della produzione del maiale e gli scenari futuri su scala mondiale; nella seconda, invece, si sono alternati diversi relatori che hanno esposto le principali problematiche legate al management della flora intestinale e le diverse affezioni dell’apparato gastro-enterico del maiale, proponendo alcune soluzioni interessanti per il loro controllo e monitoraggio in allevamento.

Al dott. R. Bardini l’onere e l’onore di esporre le principali malattie gastro-enteriche (batteriche e virali) viste da un’ottica di campo (“Gastro intestinal diseases through the eyes of a practitioner”). Come è ormai consolidato, esistono malattie “ad incidenza tipica”, correlate cioè, ad una fase produttiva e altre che invece sono “ad incidenza atipica”, riscontrabili in tutte le fasi produttive. Nel primo gruppo rientrano la colibacillosi (E. coli F4 in sito 1, E. coli F18 in sito 2), la clostridiosi (C. perfringens A-C e C.difficile in sito 1), la rotavirosi (maggiormente in sito 1 ma anche in sito 2), l’ileite proliferativa (L. intracellularis, in sito 2 ma soprattutto in sito 3) e la dissenteria emorragica (B. hyodissenteriae, tipica in sito 3 pur se descritta anche in sito 2); nel secondo gruppo rientrano, invece, la coronavirosi (PEDV) e la salmonellosi (S. enterica subsp. Enterica serovar typhimurium e cholaerasuis), descritte in tutte le fasi produttive.

Esistono molti punti che accomunano queste malattie e l’epidemiologia in particolar modo: tutti gli agenti patogeni menzionati si diffondono nella popolazione suina prevalentemente attraverso il ciclo oro-fecale sia in maniera diretta sia indiretta. Anche il sito di localizzazione e il quadro sintomatologico sono pressoché comuni; ad eccezione della dissenteria emorragica e della salmonellosi che colpiscono il grosso intestino, i batteri ed i virus sopracitati tendono a colonizzare il piccolo intestino causando danni ai villi intestinali che portano a malassorbimento, diarrea (catarrale o emorragica), disidratazione e mortalità tutt’altro che trascurabile.

La diagnosi si basa, oltre alle evidenze anatomopatologiche, in primo luogo sul prelievo di materiale patologico in sede necroscopica e, successivamente, sull’isolamento e identificazione dell’agente causale. Per le forme batteriche l’esame colturale è efficace ad isolare gli agenti patogeni, mentre per i virus e per l’identificazione dei ceppi tossigeni di E. coli (ETEC) la PCR è l’esame d’elezione. Per quanto riguarda la prevenzione, considerando l’eziologia e l’epidemiologia dei patogeni, bisogna sicuramente considerare il corretto management, la biosicurezza e la vaccinazione. Come ricorda il Dott. Bardini, tra le misure gestionali, sicuramente la corretta e adeguata colostratura dei suinetti sottoscrofa permette di avere una copertura immunitaria passiva efficace e duratura, riducendo non solo l’incidenza e la gravità di queste malattie ma anche il rischio di avere suinetti poco robusti allo svezzamento. Più volte sottolineato da Bardini, non sono da sottovalutare gli aspetti di biosicurezza (interna ed esterna) come il tutto pieno-tutto vuoto, un costante igiene dei locali, il lavaggio delle scrofe prima del parto, l’acidificazione dell’acqua di bevanda che possono limitare la circolazione e la diffusione in azienda degli agenti patogeni. Tra le altre misure manageriali, il relatore ha ribadito l’importanza del benessere animale e il ruolo che ricopre nel creare un ambiente favorevole alla salute animale l’eliminazione dei fattori stressogeni in generale. Critici, infine, la profilassi vaccinale e i trattamenti terapeutici. Come spiega Bardini il pericolo “multi drug resistance” (resistenza ai diversi principi antibiotici sviluppata dai microrganismi patogeni) è più che concreto. I batteri enterici (soprattutto E. coli e Salmonella) sono molto spesso multi-resistenti e rispondono solo a pochi antibiotici, non lasciando spazio ad una vera e propria terapia d’elezione che, viceversa rimane per Lawsonia e Brachyspira, dove i trattamenti a base di tilosina e lincomicina, riscontrano rispettivamente ancora buoni risultati. Discorso diverso per le malattie virali dove, non esistendo né vaccini (almeno nel nostro paese) né terapie valide, gioca un ruolo determinante la buona gestione e l’eliminazione dei fattori predisponenti

Conclude il Dottor Bardini sottolineando, il notevole impatto che queste affezioni  hanno sulla suinicoltura sia in termini produttivo/economici che sanitari in tutto il mondo, augurandosi che la ricerca scientifica futura possa portare ad un miglioramento di queste problematiche.