SUIVET

 

(Dott. Roberto Bardini)

E’ indubbio che nell’ambito delle produzioni di proteine animali siamo di fronte ad un cambiamento epocale: l’avvento di Classyfarm e le norme sul benessere animale, la futura introduzione di linee guida ministeriali a proposito dei CIAs , la pressione mediatica sull’allevamento intensivo sono solo alcune delle sfide che il nostro settore sarà costretto ad affrontare (e risolvere) sperando di salvaguardare la profittabilità  dell’allevatore . A proposito della riduzione dell’uso degli antimicrobici e della limitazione di alcune delle loro classi  nell’allevamento suinicolo , ci siamo orientati a rivalutare moltissimi tipi di soluzioni alternative  nel management piuttosto che nella profilassi vaccinale, non sottovalutando la possibilità di ricercare nuove  soluzioni nutrizionali che possano essere funzionali a quella finalità.  Mentre la mia esperienza di formulazione alimentare mi conforta a proposito del controllo delle forme enteriche da E.Coli senza Zinco Ossido né antibiotici , per contro, se parliamo di patologie post svezzamento,  mi rendo conto che le forme setticemiche da Streptococcus suis o forme nervose in generale sono le più frequenti e difficili da controllarsi negli allevamenti convenzionali. A questo proposito non smetterò mai di ripetere che, in caso di sostitutivi di antibiotici, difficilmente uno sostituisce uno…. ma vediamo di fornire un aggiornamento “spigolando”  nel mare magno delle diverse proposte di prodotti alternativi , ad esempio, alle penicilline , gettando uno sguardo su cosa propone la più recente ricerca internazionale per il controllo delle patologie da Gram + nel post svezzamento.

L’Università di Wageningen ha condotto degli studi in vitro per verificare la attività antimicrobica specifica contro Strepto suis di diversi prodotti “naturali” , cioè estratti naturali di origano, aglio e cannella, acido laurico e glicerolo monolaurato : i test in vitro, che comunque vanno riconsiderati in vivo per forza di cose, hanno mostrato risultati promettenti, in particolare riguardo la combinazione di acido laurico e glicerolo monolaurato. I ricercatori hanno trovato invece difficoltà nel testare gli estratti di aglio ed origano a causa di elevate contaminazioni  batteriche dei prodotti testati (!) e presenza di silice come carrier, che hanno contribuito a complicare e vanificare il lavoro svolto in laboratorio.

Studi effettuati dalla Università del Minnesota hanno invece chiarito che non solo in vitro ma anche in vivo la attività, in questo caso anti Stafilococco produttore di tossine, del Glicerolo monolaurato viene ritenuta di grande  efficienza nella eliminazione di questo Gram positivo, attivandosi anche come riduttore della TNF alfa  (citochina coinvolta nel processo infiammatorio acuto) ,  nonostante lo Stafilococco produca per difesa propria una lipasi che scinderebbe le molecole lipidiche (come quella in test)  rendendole meno attive. Il lavoro ha dimostrato quindi la sua efficienza a livello topico… la cattiva notizia è che , probabilmente , per via orale questo estere (percorrendo una via diversa) forse potrebbe non non mantenere tutto ciò che promette.

Una altra via però, la più interessante ed innovativa e che sembra essere tra le più intriganti da approfondire  è quella legata al Fosforo ed alla sua presenza nella dieta. In fondo i nutrizionisti di oggi sono un po' tutti figli delle Fitasi, nel senso che ormai nessun mangime in nessuna fase presenta dosi elevate di fosfati tali da non prevedere appunto le Fitasi nelle diete; ora nuovi studi danno moltissima importanza alla carenza di Fosforo nel post svezzamento ed alla sua correlazione con la patologia nervosa. Il digiuno post svezzamento (già sappiamo quanto pesi anche sulla comparsa di forme enteriche da E. Coli) causa un peggioramento nel metabolismo cellulare con un aumento della fosfo creatina, consumo di ATP e conseguente liberazione di elevate quantità di Fosforo che vanno perdute attraverso  il sangue ed eliminate con le urine. Dopo il digiuno, finalizzata ad un tentativo di compensazione, compare quella che in umana è descritta come “Refeeding Syndrome” o “Sindrome da Rialimentazione”: si tratta della patologia di cui soffrirono soprattutto i prigionieri di guerra appena liberati  che, reduci da un digiuno forzato, rialimentandosi con ingestione di grandi quantità di cibo facevano  ripartire il metabolismo, cioè  la produzione di insulina e la sintesi di proteine e grassi ma, attenzione, in presenza di ipofosfatemia ed in carenza di Magnesio e Potassio (derivanti dal digiuno). Queste carenze comportano un ulteriore richiamo  di elettroliti serici all’interno delle cellule, creando uno squilibrio elettrolitico che induce un aumento delle forme nervose, associato all’aumento della permeabilità vascolare, presenza di edemi e difficoltà cardiocircolatorie. La cosa interessante è che in alcune prove effettuate in centri sperimentali, la somministrazione post svezzamento in acqua da bere di Fosfati ha ridotto la perdita degli stessi con le urine limitando significativamente la patologia nervosa sei suinetti del test rispetto al gruppo controllo.

In conclusione mi sono ricordato una presentazione di un collega portoghese (Pedro Lopes)  ad un convegno sulla sindrome PFTS o PERI-WEANING FAILURE TO THRIVE SYNDROME: si tratta della incapacità dei suini post svezzamento di alimentarsi e crescere, mostrando una vasta serie di patologie diverse. Senza scendere troppo in dettaglio, la soluzione suggerita era la somministrazione nell’acqua di bevanda di Coca Cola subito dopo lo svezzamento; se pensiamo che uno dei componenti della Coca è l’acido ortofosforico…. Allora che sia davvero ogni patologia nervosa sempre e comunque colpa degli Streptococchi?