SUIVET

Suinicoltura + Suinicultura

…VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLE JRP 2013… (by Mario Gherpelli)
Dalle Journées de la Recherche Porcine (Giornate della Ricerca Suina – JRP), 45a edizione: "Effetto dell’apporto di destrosio prima dell’inseminazione e di arginina durante l’ultimo terzo di gestazione sull’eterogeneità del peso dei suinetti alla nascita" - Quesnel H., Quiniou N., Roy H., Lottin A., Boulot S., Gondret F.
 

Introduzione


Da circa 20 anni, con l’introduzione delle scrofe iperprolifiche, oltre ad un aumento del numero di svezzati osserviamo anche un aumento del tasso di mortalità dei suinetti in sala parto. Uno dei principali fattori implicati nel fenomeno è l’aumento della variabilità intra-covata del peso alla nascita, come emerge da correlazioni fenotipiche e genetiche positive messe in evidenza da alcuni studi.

L’eterogeneità delle covate prende origine già dallo sviluppo embrionale e si amplifica durante la fase fetale per raggiungere un coefficiente di variazione (CV) medio del peso alla nascita intorno al 20%. Per tale motivo, gli interventi mirati ad aumentare l’omogeneità delle covate attraverso strategie nutrizionali devono essere applicati molto precocemente, prima dell’inseminazione, nel tentativo di modulare la qualità degli ovociti e dei follicoli. In uno studio (van de Brand et al., 2006) è stato osservato che la distribuzione di un supplemento di destrosio durante l’intervallo svezzamento-estro (ISE) ha permesso di ridurre del 3% in media il CV del peso delle covate alla nascita. Il destrosio è un monosaccaride rapidamente assimilabile che induce un effetto iperglicemizzante più intenso rispetto agli zuccheri complessi. Questa integrazione, oltre all’apporto supplementare di energia netta rispetto alla dieta base, stimola la secrezione di insulina e di IGF-I, due ormoni implicati nello sviluppo e nella maturazione follicolare.

L’eterogeneità delle covate potrebbe essere ridotta, inoltre, modificando l’alimentazione materna durante la gestazione, al fine di favorire lo sviluppo della placenta e il trasferimento dei nutrienti dalla circolazione materna a quella fetale. In effetti, una crescita fetale carente è principalmente dovuta ad una insufficiente area di placentazione. Nei meccanismi biochimici implicati nello sviluppo placentare, la L-arginina gioca un ruolo centrale come precursore di sostanze che stimolano l’angiogenesi e la vasodilatazione.

Scopo di questa ricerca è quello di valutare l’effetto di due integrazioni alimentari specifiche con destrosio e L-arginina sulla eterogeneità del peso dei suinetti alla nascita.


Materiali e metodi

Questo studio comprende due prove parallele, condotte in due allevamenti sperimentali. Sono presi in considerazione tre trattamenti: supplementazione di 190 g/capo/die di destrosio nei 5-6 giorni tra lo svezzamento e l’estro (ISE) e di 25,5 g/capo/die di L-arginina dal 77° giorno di gestazione fino al parto (lotto DEXAR); supplementazione di sola L-arginina dal 77° giorno di gestazione fino al parto (lotto ARGI) e nessuna supplementazione (lotto CONTR). Lo studio della sola somministrazione di destrosio non è stato possibile per l’esiguità delle scrofe disponibili.

Prova n.1

Il destrosio è stato fornito alle scrofe manualmente in mangiatoia (“top feeding”) mentre l’arginina (L-arginina pura al 99,7%) è stata miscelata all’alimento gestazione in ragione dello 0,78%. Il lotto DEXAR comprendeva 26 scrofe, il lotto ARGI 24 scrofe e il lotto CONTR 23 scrofe. Le scrofe erano pluripare (2°-11° parto) di razza LWxLa. I parti non erano indotti farmacologicamente, ma era prevista un’assistenza continuativa, con somministrazione di ossitocina in caso di mancata espulsione dopo 2h dalla nascita dell’ultimo suinetto e successiva ispezione manuale del canale del parto.

Prova n.2

Il lotto ARGI comprendeva 16 scrofe, quello CONTR 13 scrofe, di razza LWxLa e di età compresa fra il 2° e l’8° parto. Lo svolgimento dei parti e gli interventi correlati erano gli stessi della prova n.1.
In entrambe le prove sono state eseguite su tutte le scrofe misure dello spessore del lardo dorsale e del peso corporeo, così come misure del peso di tutti i suinetti alla nascita e allo svezzamento [per i dettagli sugli strumenti utilizzati e sull’analisi statistica si rimanda al lavoro originale disponibile presso l’autore, NdT].

Risultati e discussione

L’incremento di peso e dello spessore di lardo dorsale delle scrofe dallo svezzamento al parto, il numero e il peso medio dei suinetti nati totali (NT) e nati vivi (NV) sono simili nei tre lotti (DEXAR, ARGI, CONTR) della prova n.1. Analogamente, nessuna differenza è stata osservata nei lotti ARGI e CONTR della prova n.2.

Nella prova n.1, il coefficiente di variazione (CV) del peso alla nascita dei suinetti NV è minore nei due lotti sperimentali (DEXAR e ARGI) rispetto al lotto di controllo (CONTR) (P=0,03).

Confrontando il solo lotto ARGI con quello CONTR (prova n.1), il CV del peso alla nascita è inferiore del 4,2% sui NT e del 4,6% sui NV. Questa diminuzione dell’eterogeneità del peso delle covate non è dovuta ad una riduzione significativa dei suinetti di peso estremo (in un senso e nell’altro), ma ad una maggior proporzione di suinetti di peso intermedio. Questo effetto, ad ogni modo, non è più riscontrabile nelle covate molto numerose (NT/parto > 16 suinetti).

Nella prova n.2, il CV registrato sui NT dei due lotti (ARGI e CONTR) non è influenzato dal trattamento (P>0,10). La mancanza di un effetto favorevole come invece riscontrato nella prova n.1 potrebbe essere dovuto in primo luogo al minor numero delle scrofe testate ed in secondo luogo alla non omogeneità del sistema di alloggiamento delle scrofe gravide, in parte su grigliato integrale ed in parte su lettiera.

I trattamenti nutrizionali testati non hanno avuto influenza sulle performances dei suinetti durante la lattazione, sia riguardo il tasso di sopravvivenza sia riguardo l’incremento di peso. In queste condizioni sperimentali, quindi, non è emersa una relazione tra l’eterogeneità delle covate e il tasso di sopravvivenza allo svezzamento. Questo fatto potrebbe essere dovuto al peso medio piuttosto elevato fatto registrare alla nascita dai suinetti sotto controllo (circa 1,5 kg/capo), in accordo con quanto rilevato in altro studio (Milligan et al., 2002), nel quale il legame tra CV del peso alla nascita e tasso di mortalità neonatale era significativo solo in covate di peso medio inferiore a 1,3 kg.

Conclusioni

Le strategie per ridurre attraverso la via nutrizionale la variabilità del peso alla nascita dei suinetti sembrano essere più efficaci agendo su singoli nutrienti implicati nei meccanismi biochimici dello sviluppo embrionale/fetale piuttosto che sulle strategie alimentari globali (piani di razionamento e livelli di energia). L’utilizzo di L-arginina aggiunta ad un alimento standard nell’ultimo terzo di gestazione ha dimostrato di ridurre il CV del peso alla nascita nelle covate fino a 16 suinetti NT/parto. In compenso, l’utilizzo del destrosio fornito durante l’ISE non ha fornito risultati apprezzabili.