SUIVET

Suinicoltura + Suinicultura

…VISTO ED ELABORATO PER VOI DALLE JRP 2011… (by Mario Gherpelli)
Dalle Journées de la Recherche Porcine (Giornate della Ricerca Suina – JRP), 43a edizione: “DIFFERENTI MODALITÀ NELLA MESSA A DISPOSIZIONE DI CATENE PER I SUINI ALL’INGRASSO: IMPATTO SUL COMPORTAMENTO E SULLE LESIONI DEGLI ANIMALI ” - Relatori: Courboulay V. - IFIP (Istituto Francese del Suino)

Introduzione

L’utilizzazione delle catene come materiale d’arricchimento dell’ambiente di vita dei suini è molto controversa. La maggior parte degli studi, in effetti, mettono a confronto questo oggetto con substrati manipolabili tipo paglia e le conclusioni non sono favorevoli ad un suo utilizzo. In realtà, alcune osservazioni preliminari effettuate in reparti di svezzamento mostrano che la manipolazione di catene da parte del suino è strettamente collegata al loro posizionamento all’interno del box.
Questo studio ha l’obiettivo di comparare tre dispositivi basati su catene, mettendoli a confronto con un oggetto prototipo messo a punto dall’IFIP in questi anni.

Materiali e metodi

Lo studio è stato realizzato alla stazione di Romillé, su due bande successive di 120 suini ciascuna, suddivisi in 12 boxes di 10 suini ciascuno, con un’età media di 62 giorni all’inizio del ciclo d’ingrasso. Ogni box era su grigliato, dotato di alimentatore mono-posto a volontà e di libero accesso all’acqua (un abbeveratoio).
I 12 boxes di ciascuna banda sono stati così suddivisi in base al tipo di trattamento:

  • Oggetto 1 (C1): catena metallica appesa posta all’altezza del grugno, adattata progressivamente in altezza durante il ciclo di ingrasso
  • Oggetto 2 (C2): catena metallica appesa che terminava rasente al suolo
  • Oggetto 3 (T): oggetto composto da tre tubi di gomma di circa 30 cm di lunghezza, all’interno dei quali è posta una catena che veniva fissata al suolo
  • Oggetto 4 (3C): oggetto posto al suolo, costituito da tre catene metalliche terminanti ciascuna con una doppia maglia, una delle quali fissata al grigliato e l’altra libera

Il comportamento dei suini è stato studiato mediante un etogramma dettagliato, con registrazioni effettuate dopo 1, 4, 7 e 10 settimane (bande 1 e 2) e dopo 13 settimane (banda 2). Il comportamento di ogni suino è stato rilevato ogni 10 minuti su un periodo d’osservazione di 2h30’ nel tardo pomeriggio. Ciascun suino, il giorno dopo le osservazioni, veniva sottoposto a controllo per la presenza di lesioni e lo stato delle code prevedeva tre gradi crescenti di annotazioni (0/1/2). La gravità delle lesioni veniva misurata secondo un coefficiente che teneva conto dell’intensità delle ferite (Welfare Quality ©, 2009). I punteggi delle lesioni sono stati sottoposti ad un’analisi della varianza, considerando principalmente i quattro tipi di trattamento, la settimana d’osservazione ed il numero di box.

Risultati-Discussione

Lesioni

La natura dell’oggetto manipolabile non ha influenzato l’intensità delle lesioni rilevate sugli animali. Queste sono più importanti all’inizio dell’ingrasso (sett. 1) per il naturale instaurarsi della gerarchia all’interno dei gruppi, così come alla fine se sono necessari raggruppamenti ulteriori.
Durante la prima ripetizione, abbiamo osservato un solo suino con la coda lesionata. Nella seconda, esistevano delle differenze tra i quattro trattamenti, ma non in termini significativi.

Comportamento

L’analisi comportamentale non mette in evidenza alcun effetto significativo legato al tipo di oggetto manipolabile presente nei confronti dei comportamenti sociali o alimentari.
Al contrario, per quanto riguarda le attività di esplorazione dirette verso i vari tipi di oggetto, entrambe le ripetizioni hanno mostrato differenze altamente significative (P<0,01). Gli oggetti al suolo (T e 3C) sono molto più manipolati di quelli appesi (C1 e C2) e tra questi ultimi la maggior attenzione è rivolta verso la catena che arriva rasente al suolo (C2).
La frequenza di manipolazione degli oggetti varia poco durante l’intero ciclo di ingrasso (P>0,05).

Conclusioni

La messa a disposizione per i suini all’ingrasso di catene all’interno dei boxes permette di soddisfare i loro bisogni di esplorazione e manipolazione. Come per altri materiali testati, il modo di presentazione influisce sull’ampiezza delle manipolazioni, mostrando che il suino predilige le catene che arrivano al suolo o sono fissate ad esso. In quest’ultimo caso, l’oggetto-prototipo messo a punto dall’IFIP non ha mostrato di attrarre maggiormente i suini rispetto alle catene rivestite di gomma fissate al grigliato.